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VANNA FRATICELLI, ANTONIO F. MARINIELLO, LUIGI PICONE, ANTONIETTA PIEMONTESE, ROLANDO SCARANO
a cura di Luigi Picone


Collana: Architettura, città, paesaggio, 3
Anno edizione: 2016
Pagine: 176 p. , ill., Brossura Cartonato
EAN: 978-88-95827-87-2 - € 50,00


Descrizione

La documentazione storica, cartografica, pittorica ed il fascino e il mito dei luoghi, hanno avuto un ruolo privilegiato nella scelta di quelle aree che più significativamente restituiscono i valori del territorio dei Campi Flegrei e che, per quanto assalite dal degrado e dalle manomissioni speculative, conservano la loro inconfondibile bellezza e diversità di paesaggi. Le millenarie civiltà, che hanno interagito con l’ambiente naturale, hanno creato paesaggi culturali, ma anche paesaggi urbani e agrari rappresentativi di identità e di valori storici, naturali ed ambientali. Le terme di Baia, l’acropoli di Cuma, la Piscina Mirabile, solo per citare alcuni tra i tanti straordinari siti archeologici, oggi restano estranei non solo al turismo, ma anche agli stessi abitanti che vivono con il contesto un rapporto distratto, senza relazioni con le radici del territorio. I residenti, ormai, si sono abituati a convivere con questo stato di cose; si sono rassegnati alla impossibilità di ribellarsi e non possono fare altro che attendere che qualcosa accada.


Historical, cartographic and pictorial records combined with the charm and legend of the Campi Flegrei provided the basis on which the choice of those areas which most significantly represent the values of this land was made. Though suffering from decay and damage brought about by illegal construction the landscape still preserves its unmistakable beauty and diversity. Thousands of years of civilisation have interacted with the natural environment creating not only a cultural landscape but also an urban and rural landscape representative of an identity and a host of historical, natural and environmental values.
The termae of Baiae, the Acropolis of Cumae, the Piscina Mirabilis, to name but a few of the many extraordinary archaeological sites, are still practically unknown to tourists but even to the inhabitants themselves, who remain largely indifferent to the context in which they live, with little or no relationship with the roots of their land. They are so used to this situation that they can do little more than resign themselves
and wait and see.

Contributi di: Antea Andriello, Stefania Brancaccio, Agostino Di Bartolomeo, Maria Gabriella Errico, Alessandra Forino, Fabrizia Forte, Gianluigi Freda, Gaetana Laezza, Barbara Picone, Anna Scala.

 

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