Scopo di una guida di una città non è solo quello di illustrare i luoghi, l’arte ed i monumenti, ma anche, a nostro modo di intendere, quello di fornre al Turista o al Viaggiatore i “codici” elementari per poter cogliere gli aspetti sapienti della realtà in cui ci si immerge.
Anche per un giorno.
Certo è difficile costruire una guida, con questa ottica, per una città come Napoli, dai facili luoghi comuni e dalla oleogra/ia del folklo e, città complessa e contraddittoria che
distrugge e rigenera continuamente se stessa.
Città povera e ricca, nobile e plebea, antica e moderna, giovane e vecchia, stolta ed intelligente, colta ed ignorante, umana e crudele, fredda e sensuale, provinciale ed universale, sporca e pulita, greca, latina, ducale, normanna, sveva, angioina, aragonese, spagnola, francese, austriaca, italiana ma pur sempre Napoli.
Una guida, dunque, destinata per vocazione ad aggiornarsi, sempre da rivedere, a cui non si può mai dare la parola “fine” perché specchio della città che essa rappresenta.
Un a guida che con i suoi percorsi storici può essere letta anche come un libro, che parte dalle sue origini per poi spingersi fino alle speranze del domani; che accompagna il visitatore “sopra”, per le strade, e, “sotto”, nelle sue cavità sotterranee, in quella sorta di “città parallela” in cui i napoletani di oggi affondano le proprie radici.
Ma anche per l’ospite frettoloso, che può o non vuole visitare la città secondo i tracciati della sua storia, è possibile cogliere gli aspetti salienti secondo itinerari “misti”, a carattere topografico da uno a tre giorni.
“Napoli per i mass-media fa notizia solo in negativo. L’immagine positiva della città è tutta al passato remoto, demandata all’epoca greca, romana, agli splendori rinascimentali, ai racconti dei viaggiatori del Grand Tour, fino all’Unità d1talia, con una nostalgia per l’armonia perduta.
Eppure sono secoli che questa città sta per morire; secoli che la Sirena Partenope continua a produrre meraviglie incredibili. Ma nel villaggio elettronico le meraviglie della Sirena le vedono in pochi, il Negativo ha la voce più grossa, l’inquietudine attraverso i mass-media è più facilmente percepita; il fascino, la seduzione, l’unicità di questa città, vengono filtrati e non attraversano la cortina dei luoghi comuni ormai stratificata in chi elabora l’informazione; non penetrano la superficialità dei turisti che la percorrono, come accade, invece, per i rari viaggiatori.”